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The Hour of Wiggins

08 Jun 2015

… è finalmente arrivata!
Dopo settimane di preparativi, in sella ad un prototipo Pinarello da 200.000 euro, dopo aver artificialmente riscaldato il veloce velodromo di Londra, indossato calzini a compressione graduata, un body speciale ed aver rinunciato alla barba, Wiggo ha stampato 54,526 Km nel suo riuscito tentativo di Record dell’ Ora.
Nulla è stato lasciato al caso: ipossia, nitrati e bicarbonato nelle settimane e giorni precedenti al tentativo lo hanno sicuramente aiutato, ma l’ obiettivo annunciato (55.250 Km) e il fantasma di Rominger sono rimasti lontani.

Dopo il tentativo, riuscito ma non esaltante e “irraggiungibile per 20 anni” come sperava, il pistard britannico ha indicato nella pressione atmosferica troppo alta (1036 mB) la possibile causa della prestazione inferiore alle attese.

A mio parere invece è stata la temperatura troppo elevata (28-30° C) artificialmente fatta alzare dal suo staff ad essere responsabile del suo ritmo sempre inferiore alla velocità prefissata in tabella e del suo calo nella seconda parte del tentativo.
La stessa temperatura troppo alta (30° C) è stata, a mio avviso, causa del fallimento del tentativo di Thomas Dekker in altitudine, in Messico, poche settimane fa.

Ho partecipato alla preparazione di 9 (nove) tentativi di Record dell’ Ora, 7 con Francesco Moser e 2 con Tony Rominger e ho avuto modo di verificare che la temperatura ideale per il Record è 21-23° C.
Ricordo in particolare il fallito tentativo di Moser a Mosca, a causa anche di una temperatura troppo alta (27° C) e di una pista troppo lunga.
Non a caso molti record sono stati realizzati nei mesi autunnali (da settembre a novembre) o addirittura invernali.

Temperature inferiori ai 16-18° C rendono il tentativo impervio: Miguel Indurain in Colombia nel 1995 fu costretto ad interrompere il tentativo dopo soli 15min (a poco più di 52 km/h) a causa del freddo e di una previsione troppo ottimistica di 57 Km/h basata su calcoli evidentemente errati.

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