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Campionati del Mondo 2004

04 Ott 2004

Ancora un campionato del mondo poco selettivo, con quasi 20 corridori a giocarsi la vittoria allo sprint.

Giù il cappello di fronte ad Oscar Freire, al suo terzo successo negli ultimi sei anni, ma i primi 5 dell' ordine di arrivo sono corridori 
"veloci".

Non è una sorpresa, a mio avviso, perchè la salita delle Torricelle, al 5% di pendenza media, percorsa a 26-30 km/ora, regala troppo vantaggio a chi pedala in scia.
La successiva discesa, assai pedalabile, con sole tre curve, consentiva inoltre facili recuperi.

"Siamo la squadra più forte", titolava ieri la "Gazzetta dello Sport" , per bocca di Paolo Bettini; ma squadra di gran lunga migliore è stata la Spagna, che ha letteralmente dominato gli ultimi decisivi due giri della corsa.
Il Selezionatore Iberico ha semplicemente chiamato i corridori più forti e più in forma.

La squadra italiana invece ha puntato quasi tutto sul campione olimpico, che per la verità nell' ultimo mese di corse non era parso brillantissimo. L' alternativa dichiarata, Damiano Cunego, alla Vuelta non aveva particolarmente impressionato, ed anche oggi è parso poco consistente.
L' uomo più in forma, Basso, avrebbe avuto bisogno di una corsa resa più dura da trenate in salita ben prima del penultimo giro.

Ma quali altri corridori della selezione italiana avrebbero potuto tirare veramente forte in salita a parte Nardello e Frigo (che hanno fatto la loro parte)?
Sono stati lasciati a casa, per varie ragioni, Rebellin, Simoni, Casagrande, Savoldelli, uomini di fondo in grado di scalare le Torricelle almeno una volta ciascuno, ad un ritmo che avrebbe potuto tagliare le gambe ai velocisti.

Bettini è stato sfortunato, ma certi incidenti banali spesso capitano quando si è nervosi o distratti da altri problemi. 

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