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Vuelta 2014

02 Ott 2014

Percorso atipico (niente Pirenei), meteo capriccioso (pioggia e freddo), tattiche esasperate (quelle dei TRE CABALLEROS Valverde-Purito-Contador), prodigiosi recuperi di rendimento (Froome e lo stesso Contador) hanno reso particolarmente interessante questa edizione della Vuelta a Espana.

Le prestazioni in salita dei migliori (tutti molto vicini tra loro) sono state all’ altezza delle ultime edizioni delle grandi corse a tappe: comprese tra 6.0 e 6.4 w/kg per salite di 40-20 min, con punte di 6.6-6.8 w/kg in occasione degli attacchi vincenti di Contador negli ultimi 1-2 km.

Alto de Covadonga : il classico arrivo in salita ha visto Valverde, Purito e Contador salire in 34’00”, con i primi 9 km a 1823 m/h = 6.28 w/kg.
Alto de Camperona : 21’10” il tempo impiegato sugli 8 km al 7.6%, VAM = 1757m/h = 6.5 w/kg da Froome, “trasformato” rispetto alle prestazioni dei giorni precedenti (chissà come ha commentato questo cambiamento di performance il suo “amico” Wiggins…).

Fino a oltre metà Vuelta, Froome è parso in difficoltà in salita (ma anche a cronometro, dove ha perso sia da Contador che da Valverde): ad ogni accelerazione dei migliori si sfilava, con i Tre Caballeros dispettosi a controllarsi a vicenda, consentendo al pericoloso rivale britannico di riportarsi sotto con un ritmo costante ed elevato.
Le numerose accelerazioni costano tesori di energie (glicogeno) e i tre spagnoli non hanno approfittato della loro evidente superiorità per eliminare il capitano della Sky, il quale è stato in grado nelle ultime tappe di montagna di fare lui stesso la selezione, scavalcando Purito e Valverde in classifica e trascinando in scia un ottimo Contador, alla fine meritevole trionfatore finale.

La cronaca della corsa ha riportato alla ribalta il tema delle ”bici a motore”: il video della caduta di Hesjedal ha fatto il giro del mondo suscitando perplessità.
Al di là dell‘ interpretazione delle immagini, ha fatto specie il silenzio assoluto dell’ UCI relativamente a un problema del quale sa molto di più di quello che manifesta.
Problema la cui risoluzione sarebbe facilitata proibendo i cambi di bici in corsa senza valida giustificazione e/o riducendo l’ assurdo limite al peso delle bici stesse.

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