Vuelta 2013
15 Set 2013
Forse sbaglia, Vincenzo Nibali, a tentare di staccare Horner sulle perfide rampe dell’ Angliru: negli ultimi 25 min di scalata, per ben sei volte piazza accelerazioni violente, alle quali Horner non risponde, proseguendo con un passo regolare che sempre gli consente di chiudere sul corridore dell’ Astana.
Le accelerazioni costano tesori di glicogeno (prosciugato dai 19 carburatori innescati dalla combustione anaerobica) e saggia è la scelta di Chris di proseguire sulla potenza aerobica, peraltro superiore a quella di Vincenzo in questa Vuelta incertissima.
A mio parere Nibali avrebbe dovuto aspettare gli ultimi metri della tappa, per piazzare un’ unica accelerazione violenta e risolutiva, visto che i due contenders erano separati da soli tre secondi.
La scalata dell’ Angliru è stata preceduta dall’ Alto de Cordal (5km al 10%) scalato a 1800m/h (6.00 w/kg) e questa velocità è rimasta nelle gambe di quasi tutti i protagonisti.
Horner ha conquistato l’ Angliru in 42’00”, VAM = 1778 m/h, 5.92 w/kg con Nibali e Valverde poco lontani: 42’18”, a completare il podio di questa Vuelta 2013.
Ancora una volta le pendenze estreme (oltre il 15%) penalizzano le VAM: le velocità troppo basse accentuano le accelerazioni/decelerazioni ad ogni pedalata e questo comporta un extra dispendio di energia.
E ancora una volta queste salite determinano minori distacchi tra i corridori all’ arrivo, rispetto a scalate di pari durata, ma su pendenze più consone al ciclismo su strada.
Le ripetute prestazioni di Horner in salita hanno sollevato il solito concerto di sospetti: “Esperti ed Espertoni” si avventurano in un terreno insidioso, che peraltro poco conoscono.
È soprattutto la prestazione su Pena Cabarga (545m di dislivello al 9%) che scatena gli Opinionisti: VAM = 1958 m/h - 6.75 w/kg - 425w (assumendo per Horner un peso di 63kg).
Ricordo che questa prestazione è stata ottenuta in 16’42” di sforzo, in parte a ruota di altri corridori, a livello del mare e che Horner già in passato aveva espresso simili performance
(vedi “Horner Vs Contador” mio commento del 2011).
Lo stesso Nibali, la cui forma non è sembrata pari a quella mostrata nel recente Giro di Italia, si è espresso a livelli di poco inferiori: 1912 m/h – 6.59 w/kg - 415w (con 63kg di peso).
Chris Horner è un ciclista “atipico”: conformazione fisica da bambino con bacino strettissimo, il suo peso ultraleggero gli consente di pedalare per lunghi tratti fuori sella, spingendo lunghi rapporti, a cadenze fin troppo basse (50 RPM in alcuni tratti sull’ Angliru), caratteristica che evidentemente gli è congeniale, ma che probabilmente ha specificamente allenato (“Esasperazione delle Andature”).
Horner vince meritatamente una Vuelta con molti arrivi in salita, quasi tutti a bassa quota, davanti a corridori precedentemente già impegnati nel TdF (Valverde, Rodriguez) o al Giro (Nibali) che sono apparsi non al loro massimo livello di forma, a conferma che, in questo ciclismo, istericamente “needle-free”, è quasi impossibile proporre due picchi di rendimento nella stessa stagione.