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Alimentazione in Gara

01 Mar 2003

Alfredo Binda, grandissimo campione, durante un Giro di Lombardia flagellato dal maltempo, ingerì 28 uova crude e vinse la corsa con mezz’ ora di vantaggio sul 2° classificato. 

Forse non è opportuno imitarlo, ma ho voluto citare questo esempio leggendario per sottolineare come l’ alimentazione in gara sia speciale e possa diventare “estrema” in condizioni particolari. 

 

La discontinuità dello sforzo propria delle gare di ciclismo permette di ingerire cibi anche solidi, impossibili da digerire in altre discipline quali la corsa a piedi. 
La lunghezza delle corse, le condizioni climatiche spesso mutevoli, la varietà e la severità dei percorsi: sono tutti fattori che possono portare il corridore alla temuta “crisi di fame”. 

Se l’ allenamento o la gara superano le 3-4 ore, nella prima parte dello sforzo è consigliabile ingerire cibi solidi, facili da masticare, ricchi in carboidrati (ad esempio panini con marmellata, tortine di riso, barrette); nella seconda parte, quando l’ intensità è solitamente più elevata, è consigliabile assumere invece carboidrati in forma liquida (maltodestrine, ad esempio). 

Se la temperatura è bassa o la durata dell’ allenamento/gara supera le 5 ore, è necessario mangiare di più e nella prima parte, aumentare la quantità di grassi (dolcetti alle mandorle, ad esempio) e di proteine (panino con pollo o prosciutto). 

Viceversa, se fa molto caldo si preferiranno carboidrati, specie in forma liquida, da assumere nella quantità di circa 20-25 gr ogni 30-40 minuti. 

 

Nel corso di sforzi molto intensi e continui, quali corse a cronometro e salite lunghe ed impegnative, non è opportuno ingerire cibi solidi (che sarebbero masticati, deglutiti e digeriti con grande difficoltà): assumete invece acqua o bevande con concentrazioni di CHO inferiori al 6-8%. 

Eventuali cibi solidi (ricchi comunque in CHO e facilmente assimilabili) vanno assunti in piccola quantità non più tardi di 1 ora circa, prima dello sforzo massimale. 

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