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Giro delle Fiandre 2002

07 Apr 2002

Sette ore di tormento per i muscoli dei corridori al Giro delle Fiandre.
264 km contrastati dal vento teso, incattiviti da 25 km di pavè e da ben 17 “muri” concentrati negli ultimi 110 km di gara; il tutto condito da un furore agonistico che solo queste grandi classiche sanno evocare.

La lotta furibonda per conquistare le prime posizioni del gruppo, nell’ imminenza dei tratti più difficili, moltiplica la fatica e i rischi per i corridori.

Tutto ciò lascia profondi segni nel corpo degli atleti, doloroso ricordo di cui nei giorni seguenti avranno netta sensazione.

Lo sa bene il belga Erwin Thijs, che ha sfidato il percorso e il vento per ben 215 km con grande coraggio e magnifica performance.

Negli ultimi 12 km di corsa I cinque più forti corridori di questo 86° Giro delle Fiandre si sono giocati la vittoria in una sfida incerta ed esaltante che ha visto sul tavolo energie residue, esperienza, coraggio, tattica.

Ha trionfato con assoluto merito Andrea TAFI, con un’ azione perfetta, che sublima l’ essenza del ciclismo, competizione dove il risultato non è mai scontato.

Andrea ha lasciato intendere ai suoi rivali di essere il meno brillante sui muri finali, allorquando si sfilava di pochi metri in prossimità della cima, salvo poi rientrare con poche pedalate sui primi.
Forse in leggera difficoltà lo era davvero, ma di sicuro non ha martoriato i suoi muscoli con brusche accelerazioni sul terreno a lui meno favorevole.

Le accelerazioni, almeno 6, di cui l’ ultima decisiva, le ha portate successivamente, esibendo energie e determinazione che forse sono mancate ai suoi valorosi avversari.

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