top of page

TdF 2011 - Parte I

17 Lug 2011

Dopo 11 giorni di stress, cadute e molte ossa rotte, sulle salite pirenaiche la corsa è sembrata estremamente tattica, bloccata dalla prudenza e dalla fatica accumulata nelle tappe di pianura, dominate dal nervosismo e dalle continue accelerazioni nella lotta per mantenere costantemente le prime posizioni del gruppo.

Nella 12° tappa il gruppo ha scalato il Tourmalet in 48’40” (VAM = 1540m/h), mentre Frank Schleck sulla salita conclusiva verso Luz-Ardiden ha impiegato 37’15” (1584m/h) con i favoriti poco lontano.
Negli ultimi 10 km di salita al 7.8% di pendenza media, Frank è salito a 1624 m/h, pari a 5.84 w/kg, con tutti i favoriti racchiusi in 20”.

Nella 14° tappa, dopo 5 Gpm, sulla salita finale di Plateau de Beille, il vincitore Vanendert è salito in 46’01” (1627 m/h = 5.85w/kg), con Samuel Sanchez a 20” e il gruppetto dei migliori a 1600m/h (5.75 w/kg).
Ottima la prestazione di Vanendert, che ha attaccato a 7 km dall’ arrivo, rimanendo “al vento”, ma procedendo ad andatura costante, al contrario dei favoriti per la vittoria finale, che hanno sprecato tesori di energie in brevi accelerazioni molto intense, seguite da vistosi rallentamenti.
Questo comportamento tattico non ha prodotto alcuna selezione tra i “Big”, favorendo la maglia gialla Voekler, corridore leggero e molto forte nelle variazioni di ritmo.
Thomas, come tutta la Europcar, è in grande forma, basti pensare che sulla salita di Plateau de Beille ha impiegato quasi 4’ meno rispetto al 2004, quando pure difese con successo la maglia gialla dall’ attacco di Lance Armstrong, che insieme a Basso salì in 45’ (1664 m/h).

Queste prestazioni in salita sono nettamente inferiori a quelle espresse dagli stessi protagonisti al recente Giro del Delfinato e Tour de Suisse:

- sulla salita di Les Gets (940m di dislivello all’ 8.4%) i migliori (Gesink, Vino, Wiggins, Evans) sono saliti a 1700-1740 m/h 
- sulla salita di Triesenberg (1150m di dislivello all 8.8%) Cunego e Leipheimer hanno espresso una VAM = 1725 m/h.

Questo perché al TdF non c’è mai una tappa facile, poco dispendiosa dal punto di vista fisico o nervoso, e dunque anche i più forti consumano ogni giorno tesori di energie, senza possibilità di recupero.
Il secondo giorno di riposo, prima dell’ ultima settimana sulle Alpi, arriva al momento giusto, consentendo ai corridori con migliori doti di recupero di immagazzinare le energie necessarie a fare la differenza.

Claudio Ghisalberti, sulla Gazzetta dello Sport di oggi, attribuisce a Vanendert una VAM = 1855m/h negli ultimi 10 km di salita verso Plateau de Beille.
Il giornalista riporta per il corridore belga un tempo di 26’35” negli ultimi 10 km. Rilevamento assai dubbio: se così fosse, visto che il tempo finale di scalata è stato di 46’01” sui 15.8 km di salita, i primi 5.8 km sarebbero stati percorsi dal gruppo già selezionato in 19’26”, a 17.8 km/h, cosa che non è sicuramente avvenuta.
Ma se anche il rilevamento cronometrico fosse corretto, il dislivello degli ultimi 10 km di scalata è 753m; il tempo di 26’35” corrisponderebbe quindi a 1698 m/h… 

bottom of page