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TdF 2004 - Diario

26 Lug 2004

- 03 Luglio 2004 - Prologo 

Dopo quasi 30 anni il prologo del Tour ritorna in Belgio: nel 1975 a Charleroi un giovane Francesco Moser supera il grande Eddy Merckx, super-favorito padrone di casa. 

Oggi a Liegi, l’ ottimo specialista Fabian Cancellara, con una perfetta distribuzione dello sforzo si aggiudica meritatamente il prologo del Tour 2004. 
Una cadenza media ideale, la sua: 110 RPM per una potenza media erogata attorno ai 550 watts, distribuita in 6’50” di sforzo. 

Tra i migliori scalatori “puri”, il più veloce è stato Iban Mayo di poco davanti a Scarponi ed Azevedo, mentre tra i grandi sprinter Tom Boonen è 2” più rapido di Cipollini. 

Tra gli uomini di classifica, Armstrong conferma un inizio Tour sicuramente più brillante dello scorso anno, mentre Ullrich, molto potente ma “bloccato” su cadenze troppo basse (90-92 RPM), gli cede 2.5 secondi al km. 

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- 4 Luglio 2004 - La Prima Tappa 

Subito una giornata difficile, già alla prima tappa del TdF. 
Una partenza pancia a terra, pioggia ed asfalto viscido rendono ancora più impegnativo un percorso assolutamente non pianeggiante, facendo soffrire più di un corridore. 

La fuga a 5 con Bettini e Voigt impone un lungo inseguimento agli uomini della Fassa, mantenendo elevato il ritmo della corsa per oltre 100 km. 
Gli uomini di classifica occupano sempre i primi posti del gruppo per limitare il rischio di caduite e brusche accelerazioni di velocità. 
Ullrich approfitta di alcuni tratti in salita per effettuare “richiami di forza” a bassa cadenza di pedalata. 

Lo sprint compatto premia un corsaro delle volate come Kirsipuu, perfetto per scelta di tempo e potenza di gambe.

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- 6 Luglio 2004 - Terza Tappa 

George Hincapie guida il gruppo all’ entrata dei 2800 m di pave al km 146 di corsa: 3 minuti e 57 secondi (a 42 km/h di media!) sono sufficienti a far esplodere il gruppo, spezzato in 3 tronconi. 

Qualche km prima, l’ inevitabile caduta già aveva eliminato una 60 di corridori (tra cui Mayo, Menchov e Moreau) costretti ad un lungo, dispendioso e vano inseguimento: sul traguardo 3’52” di ritardo sono un conto un po’ troppo salato alla 3° tappa del Tour de France. 

Buone prove di efficienza hanno fornito US Postal, T-Mobile e Phonak nell’ imporre un ritmo elevato alla corsa proteggendo i propri leaders, sempre nelle prime posizioni del gruppo. 

Anche oggi una media decisamente superiore ai 40 km/h: nella cronosquadre di domani le gambe di molti corridori ne risentiranno… 

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- 7 Luglio 2004 - La cronosquadre 

Ancora una volta semplicemente perfetti, ovvero la perfezione della semplicità. 

Una squadra, la USPS, che nonostante la pioggia ha mantenuto una distribuzione dello sforzo ideale: dopo 20 km cedeva 37” alla Illes Baleares. 
Nei successivi 36 km ha recuperato quasi 2’ alla ottima formazione spagnola, terza al traguardo. 

La scelta della fila singola e l’ ordine dei corridori, sapientemente e lungamente sperimentato, si sono confermati una scelta vincente. 
I corridori più forti hanno tirato più a lungo mantenendo la velocità il più costante possibile, in modo da non mettere in difficoltà i compagni meno predisposti a questa difficile specialità. 

Domani un’ altra “tappa per velocisti”: probabilmente chi oggi si è risparmiato, domani attaccherà. 

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- 8 Luglio 2004 - Quinta Tappa 

La coda del gruppo si spezza più volte e si aprono i “ventagli”, con i corridori che cercano di rientrare. 

Facce gonfie di freddo e fatica. E ancora cadute: il vento obbliga i corridori a traettorie rischiose per limitare lo sforzo e questo aumenta le collisioni. 
Nervosismo nel gruppo, gli uomini di classifica sempre attenti nelle prime posizioni. 

Raggi di sole tra le nuvole scure, poi ancora vento forte e di nuovo pioggia. 

Il gruppo taglia il traguardo alle 6 di sera. Poco tempo per il recupero e il massaggio. La tappa è stata molto più dura di quanto possa sembrare. 

Il giovane forte e grintoso campione di Francia Voeckler, conquista la Maglia Gialla dopo una fuga di 184 km assieme ad altri quattro corridori; ora ha quasi 10 minuti di vantaggio sui favoriti della corsa… 

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- 12 Luglio 2004 - Il Giorno di Riposo 

Il prologo e otto tappe sono “volate” a 44 km/ora di media, nonostante pioggia e vento: è stato un inizio Tour molto duro. 

Le cadute e il nervosismo nel gruppo hanno moltiplicato la fatica; migliaia di frenate e successive accelerazioni fanno spendere tesori di energie a tutti i corridori. 
I più abili ed esperti, protetti dai compagni di squadra, hanno risparmiato rispetto ad altri meno abituati alla bagarre. 

Ricordo di corridori molto forti che arrivavano alle prime montagne già 
sfiniti perchè rimanevano sempre "al vento" per paura di cadere o 
semplicemente perchè non erano maestri nel seguire le scie. 
Lo stesso Tony Rominger nei suoi primi anni di professionismo pedalava costantemente al vento e per questa ragione cedeva dopo 1-2 settimane di corsa. 

Il giorno di riposo arriva al momento giusto, consentendo ai più affaticati di recuperare energie e ai molti corridori caduti nelle tappe precedenti di rimediare ai propri acciacchi. 
Normalmente i ciclisti professionisti preferiscono pedalare per 1-2 ore a ritmo blando, per mantenere attivi muscoli e metabolismo, ma alcuni hanno l' esigenza di pedalare ad una buona andatura per 2-3 ore anche nel giorno destinato al riposo, per evitare di sentirsi "ingolfati" il giorno successivo: Claudio Chiappucci era uno di questi. 

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- 14 Luglio 2004 - 

Richard Virenque si conferma come uno dei migliori fondisti del gruppo: oltre 200 km di fuga, 4000 m di dislivello a quasi 40 km/h di media! 

Il suo motore non ha una straordinaria potenza, ma un utilizzo ottimale del combustibile gli consente di mantenere invariata una elevata intensità per molte ore. 

In compagnia di un forse troppo generoso Axel Merckx per 130 km, il Francese riesce a dare il meglio di sè nelle ultime 2 ore di corsa: mentre Axel finisce la benzina (leggi glicogeno), Virenque dimostra di avere un metabolismo che, privilegiando l’ utilizzo dei grassi come combustibile, risparmia il glicogeno per il finale di gara. 

La maglia gialla Thomas Voeckler, 5° sul traguardo si conferma corridore grintoso e di valore, come pure la sua squadra, che ha tirato il gruppo tutto il giorno e nel finale contava ancora 4 corridori oltre al leader del Tour. 

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- 16 Luglio 2004 - La Mongie 

Il buon ritmo tenuto sotto la pioggia nella scalata del Col d’ Aspin favorisce una netta selezione sulla successiva scalata verso La Mongie. 

1600 m/h sulle non proibitive pendenze dell’ Aspin sono una ottima performance; la successiva discesa sotto l’ acqua indurisce le gambe dei corridori più affaticati, che nell’ ultima scalata pagheranno un prezzo in termini di ritardo all’ arrivo. 

La prima parte della salita di La Mongie ha pendenze modeste, ma il ritmo imposto dalla US Postal è alto e costante, non lasciando spazio agli attaccanti. 

1684 m/h è la VAM su tutta la salita per Basso e Armstrong, mentre per gli ultimi 3 km si aggira sui 1760 m/h. 

Come spesso accade la prima vera salita del Tour risulta indigesta a molti corridori, anche ad alcuni tra i favoriti per il podio di Parigi. 

La pioggia di questo inizio Tour, le numerose cadute, il ritmo infernale delle “tappe di pianura” sono senz’ altro responsabili di queste controperformance. 

Ma tutto può ancora cambiare, a cominciare dalla tappa di domani che preannuncia 6-7 ore di dura sofferenza, dove la crisi è sempre in agguato… per chiunque. 

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- 17 Luglio 2004 - Plateau de Beille 

La “maratona” di oggi si è rivelata una impietosa corsa ad eliminazione. 

5000 m di dislivello, oltre 6 ore di corsa delle quali 3 spese ad intensità del Medio e Soglia, uniti alla fatica della tappa di ieri hanno dilatato i distacchi tra i corridori sulla salita finale. 

Il Col d' Agnes è stato percorso a buona andatura (1580 m/h) dai migliori del gruppo, e il successivo Port de Lers ha ridotto i tempi di recupero per i corridori in difficoltà; la discesa insidiosa ha reso più difficile una adeguata alimentazione e idratazione. 

I 45 minuti di Basso ed Armstrong per scalare i 1240 m di dislivello di Plateau de Beille (VAM = 1650 m/h) sono un' ottima performance, considerando il profilo della tappa e la media elevata (34 km/h). 
Il glicogeno scarseggiava anche nelle gambe dei corridori più forti, suggerendo prudenza e condizionando la prestazione assoluta. 

Finora la corsa ha mostrato un Ivan Basso molto migliorato dall' anno scorso, leggero e potente, che sembra essere l' avversario più pericoloso per Armstrong. 

Lance oggi più brillante di ieri, indice di ottimo recupero ed eccellenti doti di fondo, con le quali forse compensa una minore esplosività rispetto a qualche anno fa. 
Molto fluida la sua azione in salita (90-95 RPM), mentre Ullrich conferma il suo momento poco felice, soffrendo su cadenze molto più basse di quelle messe in mostra lo scorso anno. 

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- 20 Luglio 2004 - La tappa Alpina 

Determinante l’ eccellente lavoro di Landis nel contrastare un bell’ attacco di Ullrich sul Col de L’ Echarasson. 

Jan oggi sembra un altro atleta: sale forte, in agilità a 90-92 RPM; pare aver tolto finalmente il freno a mano! 

1675 m/h la sua VAM sui 12 km di salita al 7,4%. 
La CSC ferma Voigt, in fuga già da molti km, il quale insieme a Landis annulla il coraggioso tentativo di Ullrich. 

Grande selezione, con 10 uomini a giocarsi la vittoria di tappa sui 2.3 km al 6.6% dell’ arrivo di Villard de Lans: ordine di arrivo imperiale con Armstrong davanti a Basso ed Ullrich. 

1820 m/h la loro VAM sull’ ultima rampa. 

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- 21 Luglio 2004 - L' Alpe d' Huez 

La tappa di domani incombe sui protagonisti del Tour de France: 212 km con il Col du Glandon in partenza e subito dopo la salita più impegnativa, il Col de la Madeleine, 19.5 km all’ 8%. 

Il percorso si presta ad attacchi importanti lontano dal traguardo, scelta obbligata per chi aspira a rivoluzionare la classifica. 

Oggi sull’ Alpe d’ Huez abbiamo ammirato lo splendido gioco di caviglie di Lance in salita, prodigio di efficienza biomeccanica. 
Nei tratti più duri, 90-92 RPM, fino a 100 RPM nei settori meno ripidi. Queste cadenze consentono pronte accelerazioni all’ uscita di ogni tornante, rilanciando così la velocità, per affrontare di slancio la rampa successiva. 

Jan Ullrich pedala tutta la salita in posizione da triathlon su buone cadenze (80-85 RPM), confermando una condizione in crescita che lo rende tuttora l’ avversario più pericoloso per Lance. 

Jan, ottimo fondista e splendido lottatore, ci proverà sicuramente. 
Kloden e Guerini, oggi autori di ottime cronometro, saranno di sicuro appoggio. 

1790 m/h la VAM di Armstrong, 1754 m/h quella di Ullrich (differenza del 2%): due prestazioni molto vicine che rendono incerto il risultato dell’ ultima cronometro di sabato. 

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- 22 Luglio 2004 - Ultima Tappa Alpina 

Che tappa anche oggi! 

È stata dura anche davanti alla TV: una vera maratona con 5000 m di dislivello in oltre 70 km di salite. 

L' eccellente andatura di Floyd Landis sull' ultima scalata (VAM 1700 m/h) seleziona i migliori 5 corridori, al termine di una giornata durissima, al 17° giorno di corsa con temperature superiori ai 30° C. 

Agonismo selvaggio nel finale: Landis è ottimo discesista, tenta di avvantaggiarsi dopo il GPM, Ullrich lo segue con l' intenzione di vincere la tappa, ma Lance non è d' accordo...

 

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