Specializzazioni nel Ciclismo
21 Nov 2010
Negli ultimi 30 anni di ciclismo, 20 corridori sono riusciti a vincere almeno una corsa a tappe di tre settimane (TdF, GIRO, VUELTA) e almeno una Classica Monumento (Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi, Lombardia , Campionato Mondo).
Negli ultimi 10 anni solo CUNEGO (Giro, Lombardia), VALVERDE (Vuelta, Liegi), VINOKOUROV (Vuelta, Liegi) e DI LUCA (Giro, Liegi, Lombardia) sono riusciti nell' impresa.
Negli anni 90 BUGNO (Giro, Sanremo, Fiandre, Campionato Mondo), ROMINGER (Giro, Vuelta, Lombardia), BERZIN (Giro, Liegi), JALABERT (Vuelta, Sanremo, Lombardia), OLANO (Vuelta, Campionato Mondo), ARMSTRONG (TdF, Campionato Mondo).
Negli anni 80 FIGNON (Giro, TdF, Sanremo), ROCHE (Giro, TdF, Campionato Mondo), HINAULT (Giro, TdF, Vuelta, Roubaix, Liegi, Lombardia, Campionato Mondo),
MOSER (Giro, Sanremo, Roubaix, Campionato Mondo), SARONNI (Giro, Sanremo,Lombardia, Campionato Mondo), LEMOND (TdF, Campionato Mondo), KELLY (Vuelta, Sanremo, Roubaix, Liegi, Lombardia), MARTENS (Vuelta, Fiandre, Campionato Mondo), ZOETEMELK (TdF, Campionato Mondo), POLLENTIER (Giro, Fiandre).
Come si vede sempre meno ciclisti riescono a primeggiare in entrambe le categorie di competizioni.
A mio avviso le ragioni sono più di una.
La competitività nelle CLASSICHE è cresciuta negli anni, con sempre più corridori aspiranti vincitori rispetto al passato. Ciò ha determinato una esasperata specializzazione e finalizzazione dell' allenamento e programmazione agonistica.
Lo stesso è avvenuto per gli specialisti delle CORSE A TAPPE, che hanno concentrato il loro impegno nella preparazione dei grandi giri.
Indubbiamente l' impegno PSICO-FISICO richiesto da una classica è molto diverso da quello di una corsa a tappe, e questo ha selezionato nel tempo corridori adatti ad un tipo di sforzo più violento, piuttosto che ad una esaltazione delle doti di fondo e di recupero.
I PERCORSI delle Classiche hanno modificato poco o nulla le proprie caratteristiche, mentre le corse a tappe (soprattutto Giro e Vuelta) negli ultimi anni hanno orientato i percorsi sempre più a favore di corridori leggeri, moltiplicando gli arrivi in salita e le pendenze estreme.
Questo ha determinato che i corridori adatti a corse a tappe hanno cercato di ridurre il più possibile il peso corporeo, a scapito della potenza necessaria per primeggiare nelle classiche.