Parisotto - Parte III
29 Set 2012
Come solito, fare riferimento a questo articolo: http://downthebackstretch.blogspot.co.uk/2012/09/scientists-debate-parisottos-response.html
È inutile che Robin Parisotto si arrampichi sugli specchi: il nocciolo della questione è la sua affermazione “Armstrong's blood values are UNDOUBTELY indicative of blood manipulation".
Questo quando lo stesso ammette di non essere stato in possesso di tutte le informazioni necessarie per formulare una accusa così grave e perentoria.
I suoi illustri Colleghi, Morkeberg e Damsgaard, citati dallo stesso Parisotto, sono stati molto più prudenti nei loro giudizi, per non parlare dell’ altrettanto autorevole parere di uno studioso (Prof. Heier, Presidente di International Soc. Blood Transfusion) non coinvolto nel “Passaporto Biologico”, che esclude che il profilo sia compatibile con blood doping.
Non è necessario che Parisotto si dilunghi ad illustrare le regole del WADA Athlete Biological Passport: ne conosciamo il contenuto a memoria.
In particolare riguardo al fattore di correzione altitudine: che cambi il valore predittivo invece del valore registrato, importa poco: il risultato finale è lo stesso, allargando la “forbice di tolleranza" delimitata in rosso nel profilo ABP.
E i test di Armstrong sono TUTTI all’ interno di questa forbice, come confermato dallo stesso Damsgaard.
Parisotto ribadisce il criterio di valutazione (e Giudizio) adottato dal “Passaporto Biologico”: “a SUBJECTIVE assessment of the pattern". Criterio che lascia troppo margine alle interpretazioni e dunque agli errori di valutazione.
Riguardo ai quesiti del Point 5, la mia spiegazione è: IL CORPO CAMBIA.
Cambiano le risposte di adattamento a stimoli apparentemente simili, quali un Giro e un TdF, perché si modificano decine di fattori esterni e interni al corpo, come ogni MD dovrebbe essere in grado di comprendere valutando i test ematici di ogni singolo paziente.
Le concentrazioni di Hb dipendono principalmente delle variazioni del volume plasmatico legate all’ ALLENAMENTO, AFFATICAMENTO, RIPOSO, STRESS, ALIMENTAZIONE (ingestione di sodio in particolare), IDRATAZIONE, ALTITUDINE.
Una variazione della concentrazione di Hb non significa necessariamente una variazione della massa emoglobinica.
La riduzione (attorno allo 0.2% ) dei reticolociti evocata da Parisotto non è significativa: il valore medio dei 6 test del TdF 2009 è 0.61%, valore perfettamente compatibile con un precedente periodo di 26 giorni in altitudine.
Così come i reticolociti dei test del 16 e 17 giugno (0.64 e 0.74) raccolti dopo 16 giorni di stimolo ipossia da altitudine corrispondano ad un rallentamento della risposta emopoietica successivo all’ aumento della concentrazione di Hb (16.0).
Infine confrontare i valori di reticolociti del 16 ottobre 2008 (quando Armstrong era a riposo, reduce da 3 anni di birre e jogging) con i valori raccolti durante il Giro 2009 mi aiuta a comprendere l’ approccio di Parisotto ai dati del “Passaporto Biologico”.