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Paris - Roubaix 2002

14 Apr 2002

Troppo più forte di tutti i suoi avversari che persino un paragone con questi sembrerebbe fuori luogo e inutile – ecco il Johann Museeuw che abbiamo visto alla 100° edizione della Parigi – Roubaix.

Talmente più forte di tutti da permettersi il lusso di essere lui stesso, attaccando a ripetizione, ad eliminare i suoi numerosi compagni di squadra (tra cui Knaven, vincitore lo scorso anno) presenti nella fase decisiva della corsa.

L’ affondo risolutore, a 40 km dall’ arrivo, fa subito il vuoto: 8”, 12”, 17”, 24”; Museeuw guadagna 4-6” ogni km, sia nei tratti di pavè che in quelli in asfalto.

Dietro inseguono, eccome! Pancia a terra il duo della U.S. Postal, George Hincapie e Tom Boonen si danno cambi regolari, impegnati nel massimo sforzo. Ma il cronometro all’ arrivo è impietoso: Weseman, secondo classificato, concede 3’04” al vincitore.

Negli ultimi 40 km Museeuw ha guadagnato in media 4.6 secondi ogni km, pedalando ad una velocità di circa 2.5 km/h più veloce degli inseguitori. Ciò significa sprigionare una potenza media superiore di almeno 40-50 watts rispetto ai rivali.

Questa differenza rappresenta circa il 10-12% della potenza espressa dai protagonisti dell’ ultima ora di corsa.

Johann inoltre ha pedalato ad una cadenza molto più bassa degli inseguitori: tra le 70 e 80 pedalate al minuto contro le 90-95 di Hincapie e Boonen.

Questa evidenza, unita alla differenza di potenza espressa, mostra che ad ogni pedalata Museeuw ha scaricato sui pedali il 35% di forza in più.

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