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Mont Ventoux - Cronoscalata

12 Giu 2004

Montagna misteriosa e piena di fascino, il Ventoux.

Già nel 14° secolo Francesco Petrarca, poeta italiano, era rimasto alcuni giorni in meditazione in cima a questa montagna, impressionato dalla maestosità del paesaggio o forse necessitando un adeguato recupero dopo la scalata non certo agevole di quei tempi.

La cronoscalata del Ventoux (21.6 km, 1620 m di dislivello) di ieri ha fornito come sempre risultati interessanti, non senza qualche sorpresa.
Nel tratto più duro della scalata (9.8 km al 9.2% di pendenza), Mayo e Hamilton hanno espresso una VAM di 1860 m/h, Armstrong di 1810 m/h (differenza di 2.7%).

Non considerando l’ effetto del vento (sempre presente su questa montagna), e immaginando un peso di circa 60 kg sia per Mayo che per Hamilton, entrambi in questo tratto della crono avrebbero sviluppato una potenza attorno a 370-380 watts, mentre Lance (75 kg) attorno a 450-460 watts.

La performance di Mayo, Hamilton, ma anche di Sevilla sono al livello delle migliori prestazioni espresse dagli scalatori più importanti di questi ultimi anni (Pantani, Gotti, Simoni, Heras), mentre Armstrong ha ripetuto esattamente la VAM ottenuta nel Delfinato del 1999 sullo stesso percorso.

Charlie Gaul, uno dei più grandi scalatori di tutti i tempi, segnò 1h02’09” (1576 m/h) nel 1959 sullo stesso percorso.
Il tempo di Mayo (55’51” a 1750 m/h) esprime un 11% di potenza in più.
Ricordo che le biciclette di allora pesavano 3 kg in più di quelle odierne, riducendo questa differenza al 6.8% (3 kg sono il 4.2% del peso del sistema corridore + bici, che possiamo stimare di 70 kg).

Alcuni giorni orsono Kenesisa Bekele ha corso i 10000 m in 26’20” (22.78 km/h), nuovo record del mondo. All’ epoca di Gaul il record sulla distanza (del russo Piotr Bolotnikov) era 28’18”. 
Una differenza del 7.4%, non lontana quindi dal 6.8% che separa le prestazioni di Mayo da quelle di Gaul.

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