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Giro d'Italia 2007

05 Giu 2007

La prima vera salita del Giro 2007 nella 10a Tappa verso il Santuario Nostra Signora della Guardia (700m di dislivello all' 8% di pendenza media) ripropone ottime performance in salita, nonostante il gran caldo e una tappa di oltre 250 km, percorsa in 6h30' a quasi 40 km/ora di media.

1860 m/h la VAM del vincitore, Piepoli.
1810 m/h la VAM del 10° classificato, la nuova maglia rosa Noè, con tutti i favoriti che esprimono prestazioni molto vicine tra loro.

Tra due giorni la tappa di Briancon, con Colle dell' Agnello e Izoard, selezionerà nuovi valori su salite più lunghe, spostando la sfida dalla potenza del motore alla capacità del serbatoio.

- 12 tappa -

Ritmo elevatissimo e grande selezione fin dalle prime rampe del Colle dell' Agnello, aggredite dai corridori della Saunier duval, che oggi "hanno fatto la corsa", anche se alla fine Danilo di Luca si è confermato il più brillante, se non il più forte.

1755 m/h la VAM dei migliori negli ultimi 10 km della salita al 10% di pendenza, ad una altitudine compresa tra 1700 e 2700m.
Questa VAM corrisponde a circa 5.85 watt/kg di potenza media espressa. Ricordo che a queste altitudini la disponibilità di ossigeno è ridotta di oltre il 10%.

Questa superba prestazione ha pesato sulle gambe dei corridori, condizionando la velocità di scalata dell' Izoard (7.1% di pendenza media) con una VAM = 1550 m/h, corrispondenti, su questa pendenza a circa 5.70 watt/kg.

- Aspettando lo Zoncolan - 

Danilo di Luca sta dominando il Giro d' Italia: dopo un' ottima cronoscalata ad Oropa, anche sulle Tre Cime di Lavaredo ha staccato facilmente tutti i rivali per la vittoria finale.

Ad Oropa, negli ultimi 8 km di salita al 7.6% la sua VAM è stata di 1701 m/h; Cunego e Simoni si sono espressi a 1679 m/h e 1657 m/h rispettivamente, mentre il più veloce in quel tratto è stato Piepoli (1753 m/h).

Ieri, nella tappa più impegnativa del Giro 2007, c'è stata battaglia fin dalla prima salita, e la resistenza dei corridori è stata duramente testata.
Il gruppo della maglia rosa, dopo il Passo S. Pellegrino, ha scalato il Passo Giau (10km al 9% di pendenza media) a 1627 m/h, il passo Tre Croci (8km al 7%) a 1450 m/h, mentre gli ultimi 4 km al 12% delle Tre Cime di Lavaredo sono stati divorati da Di Luca in 15'30" (1780 m/h), con Simoni e Cunego a 1700 m/h, Scheck a 1672 m/h, e gli ottimi Mazzoleni e Riccò, a lungo in fuga, a 1650 m/h.

- Epilogo -

Lo Zoncolan non risulta determinante per decretare il vincitore del 90° Giro d' Italia: Piepoli fa l' andatura per Simoni che fa sua la tappa, ma Schleck, Di Luca e Cunego sono poco lontani.
Anche corridori di 10 kg più pesanti come Mazzoleni e Bruseghin contengono il distacco in termini ragionevoli.
1850 m/h la VAM sui 1203 m di dislivello al 12% : buona ma non eccezionale, considerando la pendenza della salita. Probabilmente le fatiche della terza settimana di corsa si sono fatte sentire nelle gambe degli atleti.

Danilo di Luca domina questo Giro dall' alto di una condizione di forma eccellente raggiunta già alle classiche ardennesi e mantenuta e consolidata nelle 4 settimane successive.
Molto magro, forte in salita, ha gestito bene la squadra ed è apparso a suo agio in ogni frangente di corsa, anche con situazioni tattiche difficili, mostrando una maturità psico-fisica inaspettata dai più.

Nella crono finale di Verona logico parziale riscatto dei passisti rispetto agli scalatori, in una edizione del Giro a mio parere troppo sbilanciata a favore dei corridori molto leggeri (non a caso il migliore in salita è stato Leonardo Piepoli, 54kg scarsi) presentando salite con pendenze proibitive che poco hanno a che vedere con il gesto tecnico del ciclismo su strada. 

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