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Poco Utile ed Incompleto il Lab Test di Froome

06 Dic 2015

Tre settimane dopo il vittorioso TdF 2015, costretto dagli immancabili sospetti di doping, Chris Froome è stato sottoposto il 17 agosto ad un test di laboratorio presso il GSK Human Performance Lab di Londra. 
Sono stati necessari oltre 100 giorni al suo entourage per filtrarne e rendere pubblici i risultati. 
Il report presenta tutti i limiti di un test effettuato in laboratorio, ma alcune informazioni sono interessanti. 

Froome ha registrato, prima di sottoporsi al test, un peso di 70.8 kg (9.8% grasso corporeo) ben 3.8 kg oltre il peso dichiarato al TdF (67 Kg): come dire che in media dopo il TdF ha accumulato 180g di peso al giorno, corrispondenti ad un overfeeding di 1628 Kcal giornaliere. Una vera spugna, il che racconta di precedenti importanti restrizioni caloriche. 

Dopo solo 10’ (sic) di riscaldamento, Chris è stato sottoposto al “test aerobico sub massimale”: 8x 4min partendo da 250w, con steps di 25w, fino ad un massimo di 425w. 
Non è nota la cadenza di pedalata, parametro fondamentale per valutare le prestazioni ciclistiche, quelle di Chris Froome in modo particolare. 
Non sono tanto i valori di AT2 = 379w e di AT4 = 419w ad attirare la mia attenzione, quanto i rispettivi valori di Frequenza Cardiaca: 127 e 138 bpm, a fronte di una FCmax di Froome da lui stesso riferita attorno a 175 bpm. Il Report, con grave mancanza, non segnala il valore di FCmax raggiunto nel successivo test massimale (VO2max). 
Ma ancora più sorprendente è il modesto incremento di FC nella progressione da 250w a 450w: 35bpm circa (il Report non riporta i dati esatti), pari a 5 watt/battito, che dimostra una efficienza cardiaca veramente superiore alla media e che a mio avviso è il dato più significativo di tutto il test. 
Il valore di AT4 = 419w è sicuramente una sottostima di circa il 10% del valore registrato da Froome in un test su strada: Chris stesso ha scritto nella sua autobiografia “The Climb”di aver scalato, sei giorni prima della partenza del TdF 2013, il Col De La Madone in 30’09” sviluppando una FTP di 459w medi (6.85w/kg con il suo peso TdF)… 

Soddisfando la curiosità di alcuni riporto tempi e potenze registrate dai migliori ciclisti negli ultimi anni sul Col De La Madone (13.1 km al 7% di pendenza media): 

Richie Porte 62kg (2014) 29’40” 431w 6.96w/kg  
Chris Froome 67 kg (2013) 30’09” 459w 6.85w/kg 
Tom Danielson 59.5kg (2006) 30’24” 410w 6.89w/kg  
Lance Armstrong 74.5Kg (1999) 30’47” 492w 6.60w/kg 
Lance Armstrong 75 kg (2005) 31’11” 488w 6.50w/kg 
Lance Armstrong 75 kg (2010) 32’20” 479w 6.38w/kg 


15min dopo il ”test aerobico sub massimale” Froome ha effettuato il “test incrementale massimale “, partendo da 150w con incrementi di 30w/min e misurazione del consumo di ossigeno (VO2) misurato sulla media di 30”. Ancora una volta non viene segnalata la cadenza di pedalata, se non il fatto che il test viene interrotto quando questa scende sotto 70RPM. La stessa omissione si ripete per la FCmax raggiunta nel test. 
Il VO2max risulta 5.91 l/min =84.6 ml/kg/min = 88.2ml/kg/min col peso TdF (67kg). 
Valore eccellente, ma poco significativo nella predizione della performance, come premettono gli stessi esecutori del test e come si può intuire paragonando lo “stratosferico” 92.0 ml/kg/min attribuito a Greg Lemond con il suo record di ascesa all’ Alpe d’ Huez (48min al TdF 1985 in coppia con Bernard Hinault) lontano 10minuti dai tempi migliori. 

Il Report propone infine il confronto con il test di Froome sostenuto il 25/7/2007 allo Swiss Olympic Medical Center: Kg 75.6, 16.7% grasso corporeo, VO2max = 6.07 l/min = 80.2 ml/kg/min. Anche questo un valore superiore alla media dei ciclisti professionisti, che conferma la inutilità di questa misurazione se la confrontiamo con gli inconsistenti risultati agonistici del Froome di allora. 

Fa infine sorridere la conclusione del fisiologo sudafricano Jeroen Swart: “He just lost the fat”… (tra l’ altro mi sembra di averla già sentita sedici anni fa).

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