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Freccia Vallone 2011

21 Apr 2011

Netto il dominio di Philippe Gilbert sul Muro di Huy: al termine di una gara tatticamente perfetta, il campione belga percorre l’ ultimo km (112m di dislivello) in 2’40”, con una VAM di 2520m/h, corrispondenti a una potenza media di circa 570watt, assumendo un peso corporeo di 68 Kg.
Eccellente prestazione, ma molto lontana da quella ipotizzata da Eugenio Capodacqua (800w medi ): ma il buon Capodacqua è uno abituato a esagerare…

Questo tempo sull’ ultimo Km è il più veloce di sempre: il “record” precedente era 2’44” (Rebellin 2007).

Ma Joachim Rodriguez, Samuel Sanchez e Alexandre Vinokurov non sono lontani:

Rodriguez - 2’43”; 2473m/h; 58kg; 478w medi
Sanchez - 2’45”; 2443m/h; 62kg; 505w medi  
Vinokourov - 2’46”; 2428m/h; 71kg; 574w medi

Come si vede la differenza di performance tra il vincitore e il secondo classificato è dell’ 1.9%, mentre la performance di Vino (4° all’ arrivo) è inferiore del 3.7% a quella di Gilbert.
E’ vero che Gilbert ha dato impressione di netta superiorità sui rivali, smettendo di spingere sui pedali a parecchi metri dalla linea di arrivo, e che probabilmente nel momento del suo attacco ha espresso un picco di potenza superiore ai 1000watt, ma queste accelerazioni fiammeggianti sono da sempre il suo piatto forte.
Mentre nel recente passato ne esprimeva 3-4 in ogni gara, ora ha compreso che meglio è spararne una sola, quella decisiva sull’ arrivo (vedi Amstel Gold Race ).

Del resto se oltre 100 corridori arrivano assieme sotto l’ ultima scalata del Muro di Huy, significa che la corsa non è stata molto selettiva e dispendiosa per chi sta a ruota e questo ha fatto il gioco di Gilbert.

Quanto è lontano il 3’02” di Moreno Argentin nella edizione vittoriosa del 1990?
Analizzando la VAM di Moreno (2215m/h) sembrerebbe che la differenza di performance sia del 13.7% a favore del belga, ma occorre ricordare che nel 1990 le biciclette in acciaio pesavano circa 10kg contro i 6.8kg di oggi e che le ruote erano molto diverse.
Inoltre allora queste classiche erano molto più selettive e impegnative, proponendo pochi corridori nella sfida finale, i quali arrivavano sotto il muro dopo aver speso tesori di energie nelle salite precedenti. 

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