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Freccia Vallone 2004

21 Apr 2004

La Freccia Vallone è la Classica preferita da mia moglie, anche lei, suo malgrado, da tanti anni appassionata suiveur del ciclismo professionistico.
Il motivo di questa preferenza? Perchè l’ arrivo è posto in cima al Muro di Huy. 

Indubbiamente i 3 passaggi sul Muro sono molto spettacolari, ma questo arrivo è così impegnativo ed esigente che riduce quel margine di incertezza tattica che costituisce parte del fascino del ciclismo.

Quando la corsa si è decisa sull’ ultima scalata spesso l’ esito è sembrato scontato, con l’ atleta più forte che sfila da ruota gli antagonisti, senza bisogno di operare veri e propri scatti, ma semplicemente accelerando l‘ andatura.
Infatti la salita è così ripida da annullare il vantaggio di pedalare in scia, evidenziando impietosamente il divario tra i corridori.

Oggi, nonostante una media elevatissima, si sono presentati ai piedi dell’ ultimo Muro ben 30 corridori, grazie anche al lavoro determinante di generosi gregari come Gianni Faresin (che ha controllato un bell’ attacco di Dekker) e di Eddy Mazzoleni che ha ricucito il gruppo nel finale.

E sono i rispettivi capitani che si giocano la corsa sul Muro finale: Di Luca attacca deciso a 300 metri dall’ arrivo, ma un Rebellin molto efficace lo salta negli ultimi 100 metri.

2’45” per percorrere gli ultimi 1000 metri di corsa migliora nettamente il tempo di Moreno Argentin di 3’02” ottenuto nel 1990.
La VAM della prestazione (dislivello 112 m), pari a 2443 m/h, è a dir poco eccezionale…

 

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